Lago San Bernolfo 25-08-10

E' da inizio estate che penso ad una bella immersione notturna al lago di S. Bernolfo, con a seguito

un’abbondante rifocillata al rifugio “De Alexandris-Foches al Laus” da Emilio.

Tra un impegno e l’altro la cosa è sempre slittata, ma mercoledì notte è sembra la sera giusta.

Partenza con Gianni da Cuneo alle ore 18,00 ed arrivo al parcheggio deserto della borgata S. Bernolfo più o meno alle ore19,00. Una controllata veloce ai soliti zainoni e via, si parte sull’ex strada militare che porta alle vecchie caserme difensive di Collalunga. Partiamo subito con passo deciso. Questa volta la distanza non è eccessiva e in meno di un'ora dovremmo essere al lago. Nonostante l'ora tarda, il caldo si fa sentire e l'umidità dell’aria nelle scorciatoie in mezzo ai larici è alta.

Adesso la vegetazione si apre e in lontananza ecco il tetto del rifugio Laus.

Questa zona è ricca di opere militari risalenti agli anni 40, e il rifugio è proprio

una di queste. Infatti,  la vecchia "Baracca ricovero al lago San Bernolfo" a disposizione della 65ma batteria obici, è stata risistemata dal C.A.I..

Eccoci alla fontana... beviamo di gusto, mentre nei paraggi si aggira un camoscio che pascola tranquillamente.

Il profumo nelle vicinanze del rifugio è delizioso... quasi quasi potremmo saltare tutto e iniziare da una bella cenetta! Emilio, il gestore, su questo non scherza! Anzi, se volete mangiare bene e fare delle ottime escursioni, questo è il posto ideale.

Purtroppo, prima il dovere e poi il piacere... tra due orette saremo lì con le gambe sotto il tavolo.

Passiamo davanti all’ex-teleferica militare e in un attimo siamo al lago.

Il paesaggio è stupendo con guardia del vallone la Testa dell'Autaret e la Rocca di S.Bernolfo.

Non c'è anima viva.

Aspettando il tramonto prepariamo, con tutta calma, l'attrezzatura... ci vorrà almeno un'ora!

L'aria è fresca, meglio vestirsi subito.. i maglioni e la muta ci daranno un po’ di sollievo.

Prima sorpresa: la bombola di Gianni ha una perdita e ha solo più 80 atmosfere... decide di non tirarsi indietro, ormai il lago lo conosciamo bene e comunque limitiamo il tempo a 15 min.

Arriva il momento di entrare, ora è veramente notte.

Accendiamo le torce e giù sott’acqua. Passano alcuni istanti ed ecco la seconda sorpresa: butto il fascio di luce al polso per vedere la profondità, ma non ho il computer! È in superficie appoggiato allo zaino… che figuraccia altro che sub esperto? Decido ugualmente di continuare, ormai so che il lago non è più profondo di 7-8 metri. In lontananza ogni tanto vedo i bagliori di Gianni, ma dopo qualche minuto ognuno è per i fatti suoi in mezzo alle tantissime trote e ai soliti tronchi del lago. Cerco la macchina fotografica, ma è inutile… non riesco proprio a capire dove l’ho agganciata. Questa sera Gianni ed io, tra aria e strumenti, non facciamo un subacqueo! Cose assolutamente da non fare! Girovago nel nulla seguendo i pesci, la visibilità non è buonissima e quando provo a spegnere la torcia è buio pesto. Penso di essere al centro del lago. Meglio tornare a riva, chissà il mio compagno. Seguo il fondale che pian piano risale e riemergo. Gianni è lì vicino, siamo quasi usciti in contemporanea. Due parole veloci e arriva la classica domanda: fin dove sei sceso? Ovviamente non posso nascondere la dimenticanza, ma l’importante è che il computer sia a riva… nessuno spirito notturno l’ha fatto sparire.

Bella e affascinante immersione ci cambiamo come dei razzi e in un quarto d’ora siamo da Emilio! Ovviamente la cucina è chiusa, sono le ore 22,00 passate, ma non mancano affettati vari, una giardiniera da favola e formaggi! Il tutto con birra e genepì finale… il gestore come sempre è accogliente e a tenere allegra la sala ci pensano i piccoli e simpatici figli.

Non mancate di venire a trovarlo ottima cucina, ottimo posto e ottime escursioni… da non perdere l’anello vallone di Collalunga - vallone di Barbacana. Chiedete ad Emilio, saprà sicuramente aiutarvi negli itinerari.

Ormai è tardi, foto ricordo e giù a valle con le torce frontali in testa. La luna piena spunta solo adesso, ma illumina solo le cime dei monti.

Arrivati alla macchina l’alcool bevuto è…magicamente sparito!