Lago Martel - 17 Luglio 2010 - Valle Stura

Ed ecco un altro bel lago della valle Stura. Come di solito, la sera prima, preparo due o tre possibilità e, di mattino
 presto, si decide per il lago Martel nel vallone di Rio Freddo. La salita non sarà con un dislivello esagerato
ma preparo psicologicamente Gianni al fatto che il sentiero sarà dritto dall'inizio alla fine...una bella rampa!
Arrivati al parcheggio l'aria mattutina del posto ci rinfresca e la calura cittadina se ne va via in un attimo.
Ma non bisogna dimenticare che appena messo addosso lo zainone con pochi minuti di camminata ci si accalda subito!
Si parte sulla strada sterrata che porta al rifugio Malinvern e dopo qualche centinaio di metri sulla sinistra si stacca il sentiero che ci porterà al lago, lo imbocchiamo e, come previsto, le aspettative sono di una bella sfacchinata.
Almeno siamo all'ombra dei larici, ma dopo una mezz'ora  il calore si fa sentire lo stesso e le zanzare non ci danno tregua.
Bisogna proprio sudarselo questo lago, per di più la vegetazione non permette di stimare dove sia l'Obiettivo. Solo l'altimetro
ci indica la distanza e vi assicuro che negli ultimi cento metri non vedevamo l'ora di giungere finalmente allo specchio d'acqua...forse anche prima!

Eccoci arrivati, sembra limpido e interessante...ma queste zanzare e mosche ci assalgono. Per questo in poco tempo siamo pronti...vediamo se vengono sott'acqua? Prima di entrare scopro che la macchina foto sub non funziona, potete immaginare
l'arrabbiatura! Va be entriamo in acqua e giù a vedere cosa ci aspetta. Stiamo assieme pochi metri e poi, ognuno per la sua strada.
Ad un’apparente buona visibilità scopro che oltre i 4 metri l'acqua diventa torbida...vi assicuro che con quella poca luce e la "nebbia", la vista dei larici portati dalle valanghe ha qualcosa di spettrale. Penso di avere visto più mostri nel Martel che da piccolo. Dopo aver toccato quasi 9 metri del centro lago, prendo la strada del ritorno seguendo la sponda; la cosa impressionante è la quantità di alberi che si trova sul fondale.

Ok fine immersione...meno male tutto bene e Gianni è fuori anche lui.
Scrivo questo perchè appena entrati, qualche metro sotto, abbiamo incontrato una specie di stele commemorativa riguardante proprio un certo Gianni!
Ma era solo un finto presagio, però, non mi dispiacerebbe sapere da dove arriva e chi l'ha buttata lì sotto.
Come prima ci assalgono le mosche e sono ancora più aggressive...penso che non ci siamo mai cambiati e partiti così veloci.
Giù verso valle, dopo tutto una bella birra non ce la toglie nessuno!
Alla prox