Lago Aver superiore 4 Ottobre 2009 ( Valle Stura )

Bisognava scegliere un lago tranquillo.. oggi Manu  non vuole camminare tanto, mentre Gianni e Fede ieri sera hanno avuto una cena abbastanza tosta. La scelta è caduta sul lago Avert sottano (valle Stura) poco più di 600 metri di dislivello; un buon compromesso. Da lì avremmo deciso se andare al soprano.

L’importante era partire, poi, in qualche modo, lassù la scelta sarebbe caduta su quello più alto… o almeno lo speravo.

Dopo una decina di minuti, ecco lo scherzetto: la prima palina indica 3,5 ore al lago. Le prime critiche non tardano ad arrivare, ma il sentiero giusto è avanti ed il percorso è molto più breve.

Arrivati alla deviazione corretta altre critiche, le due ore indicate sembrano ancora tante…oggi i miei compagni non sono proprio in forma come le altre volte!

Secondo me in meno di un ora e mezza siamo al lago e, se tutto va bene, avrei provato a proporre il lago più alto… in fondo sono tosti e, forse, sapevo già che non avrebbero abbandonato.

Il sentiero si presenta subito bello ripido e non molla fino al lago. Avevo ragione, eravamo pienamente al di sotto dei minuti indicati. Mi fermo su una roccia vicino alla palina dei tempi per l’Aver soprano…scatta lo studio delle reazioni dei compagni. Quaranta minuti ci separano dall’obiettivo. Decidono loro e, come pensavo, vogliono salire…sono grandi, anche in condizioni non ottimali non mollano! E gli zainoni non danno tregua, più si sale più sono pesanti.

Eccoci al soprano. Il vento è gelido e forte, in un angolo solo due pescatori.

Con Gianni si decide di prepararsi subito per prendere meno freddo possibile. In poco tempo siamo in acqua mentre le compagne sono tutte imbardate nei pile. Un rapido o.k. e si scende sotto. La visibilità non è incoraggiante, ma non è poi così male. L’obiettivo è raggiungere l’altra sponda e.. pinneggia-pinneggia troviamo alcune rocce che ci pare indichino l’arrivo. Facciamo un giretto, ma il paesaggio non è entusiasmante. Decidiamo di risalire e.. sorpresa, siamo al centro del lago e non vicino alla riva. Probabilmente tutti quei massi sono arrivati lì scivolando sul ghiaccio dalle vicine pareti e con lo scioglimento sono arrivate sul fondo pianeggiante. Massi erratici subacquei!...forse!?

Ci tocca tornare, giù di nuovo e dopo un bel percorso sopra una distesa pianeggiante di sedimento verdeggiante di alghe, eccoci arrivati.

Una foto di rito e presto a cambiarci…il vento non molla!

Siamo in poco tempo di nuovo con lo zaino carico sulle spalle e iniziamo la discesa.. ben presto il caldo si farà sentire.

Ottima giornata con pochissime nuvole.

Stamattina, appena partiti, Gianni  schiaccia una bella “busa”…da noi è un segnale di buona fortuna, ma non è proprio così: in discesa scivola su una pietra in contemporanea con Fede.

Ma la cosa bella succede dopo…quasi arrivati alla macchina altra caduta e stavolta la mano casca su un’altra “busa”…per lui giornata iniziata di cacca e terminata su cacca!

E meno male che l’ultima era solida!